Prudenza Finanziaria

L'era dei combustibili fossili sta finendo e sta per essere sostituita da un'economia energetica sostenibile. Gli investitori rischiano di perdere valore sostanziale trattenendo capitale in combustibili fossili.

Introduzione: finanziariamente prudente

Introduzione: finanziariamente prudente

1. La bolla di carbonio sta scoppiando

Gli investitori in combustibili fossili sono seduti su una bolla di carbonio, che è già esplosa per il settore del carbone, causando perdite per miliardi di dollari. I piccoli cambiamenti nella domanda hanno grandi impatti finanziari. L’industria del carbone ha visto fallimenti diffusi quando la domanda era appena del 2% al di sotto del suo picco storico. Gli stessi fattori che hanno permesso la transizione dal carbone – il calo dei costi di altre fonti energetiche, la politica e lo stigma sociale – sono ora in gioco nel settore del petrolio e del gas. L’investitore prudente esce adesso e trova le opportunità offerte da un’economia pulita.

1. La bolla di carbonio sta scoppiando

2. Le energie rinnovabili sono più economiche

Il progresso tecnologico è fattore di reale ottimismo per gli investitori ed altri attori protagonisti nel settore del clima. La riduzione del prezzo del solare è particolarmente straordinaria. I costi sono in calo del 62% dal 2009 e sono previste ulteriori riduzioni significative.
 
L’energia rinnovabile ha fornito più capacità di generazione di energia rispetto ai combustibili fossili dal 2013 ed è ora più economica rispetto ai combustibili fossili nella maggior parte del mondo. Nel 2016, le energie rinnovabili hanno superato il carbone come la più grande fonte al mondo di potenza totale installata.
 
I nuovi progressi nei sistemi energetici intelligenti e nello stoccaggio stanno risolvendo il problema dell’intermittenza nell’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Si prevede che entro il 2022 i veicoli elettrici raggiungeranno la parità di costo con le auto con motore a combustione interna, il che farà collassare l’industria petrolifera rispetto a qualsiasi altro evento degli ultimi anni.

2. Le energie rinnovabili sono più economiche Costo medio globale. In molti mercati, l'energia eolica e solare sono più economici di tutti i combustibili fossili.

3. Rischi normativi e legali crescenti

La politica e la regolamentazione stanno accelerando la transizione, con i governi impegnati a rispettare l’accordo di Parigi per mantenere l’innalzamento della temperatura ben al di sotto dei 2°C e per affrontare il problema dei gravi effetti sulla salute della combustione di combustibili fossili.
 
La regolamentazione ed il rischio di contenzioso contro i combustibili fossili sono ora un serio rischio finanziario per gli investitori. Nel suo rapporto finanziario di fine anno 2016, Chevron è diventata la prima azienda a riconoscere il rischio: “La crescente attenzione ai rischi del cambiamento climatico ha portato a una maggiore possibilità di indagini governative e, potenzialmente, contenzioso privato contro la società”.
 
Al contrario, le politiche a supporto delle soluzioni climatiche sono inarrestabili.
 
Paesi tra cui Regno Unito, Francia, Norvegia, Paesi Bassi, India, Cina si sono impegnati a dire addio alle auto a benzina entro il 2030-2040. I mercati chiave della crescita si stanno affrettando ad adottare le rinnovabili. L’India ha fissato l’obiettivo di installare una capacità di energia rinnovabile di 175 GW entro il 2022. A maggio 2017 ha installato una capacità rinnovabile di 57 GW, il doppio di quattro anni prima. Nel 2016, ha accantonato 82 GW di capacità di carbone già pianificata. Anche la Cina ha visto una crescita fenomenale. Nel 2015, la Cina ha investito 102,9 miliardi di dollari in energia rinnovabile e installato metà della nuova energia eolica mondiale. Ha aggiunto 35 GW di solare solo nel 2016, pari alla capacità totale della Germania. Nel 2016, ha speso un record di 32 miliardi di dollari su progetti rinnovabili all’estero.

3. Rischi normativi e legali crescenti

4. La domanda di combustibili fossili è in forte calo.

La combinazione di tecnologia e politica sta portando a un rapido calo della domanda di combustibili fossili. La domanda in calo mina la capacità del settore di generare entrate, rimborsare i debiti e mantenere i dividendi agli azionisti.
 
Un numero crescente di analisti tra cui Carbon Tracker e l’Imperial College di Londra prevedono che la domanda di petrolio e carbone raggiungerà il picco entro il 2020. Il gas raggiungerà probabilmente il picco prima del 2030.

4. La domanda di combustibili fossili è in forte calo.

L'industria dei combustibili fossili dovrebbe perdere 33 mila miliardi di dollari di fatturato entro il 2040, compresi 27,9 mila miliardi di dollari in petrolio e gas.

Mark Lewis, Amministratore delegato e Responsabile della ricerca sulle Utilities Europee, Barclays

5. Opportunità finanziarie dalla transizione

Le opportunità della transizione energetica sostenibile, con politiche più favorevoli e tecnologie più mature, sono significative. Mentre più investitori si impegnano pubblicamente nel DivestInvest, la politica e l’ambiente finanziario diventano ancora più favorevoli in un circolo virtuoso di offerta e domanda.
 
Il settore finanziario sta rispondendo alla domanda degli investitori, creando nuovi prodotti senza combustibili fossili per rendere più facile ed economico il processo di disinvestimento e investimento. Nel 2015, gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono stati il doppio di quelli dei combustibili fossili.

5. Opportunità finanziarie dalla transizione Le opportunità di investimento sono intorno a noi. Credito immagine: Seb Beloe, WHEB Asset Management

Attraverso il DivestInvest, puoi evitare i rischi del settore dei combustibili fossili, limitare i più ampi rischi climatici e ottenere rendimenti interessanti dall'economia pulita.

Sarah Butler-Sloss, Fondatrice, Ashden

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