3. Rischi normativi e legali crescenti
La politica e la regolamentazione stanno accelerando la transizione, con i governi impegnati a rispettare l’accordo di Parigi per mantenere l’innalzamento della temperatura ben al di sotto dei 2°C e per affrontare il problema dei gravi effetti sulla salute della combustione di combustibili fossili.
La regolamentazione ed il rischio di contenzioso contro i combustibili fossili sono ora un serio rischio finanziario per gli investitori. Nel suo rapporto finanziario di fine anno 2016, Chevron è diventata la prima azienda a riconoscere il rischio: “La crescente attenzione ai rischi del cambiamento climatico ha portato a una maggiore possibilità di indagini governative e, potenzialmente, contenzioso privato contro la società”.
Al contrario, le politiche a supporto delle soluzioni climatiche sono inarrestabili.
Paesi tra cui Regno Unito, Francia, Norvegia, Paesi Bassi, India, Cina si sono impegnati a dire addio alle auto a benzina entro il 2030-2040. I mercati chiave della crescita si stanno affrettando ad adottare le rinnovabili. L’India ha fissato l’obiettivo di installare una capacità di energia rinnovabile di 175 GW entro il 2022. A maggio 2017 ha installato una capacità rinnovabile di 57 GW, il doppio di quattro anni prima. Nel 2016, ha accantonato 82 GW di capacità di carbone già pianificata. Anche la Cina ha visto una crescita fenomenale. Nel 2015, la Cina ha investito 102,9 miliardi di dollari in energia rinnovabile e installato metà della nuova energia eolica mondiale. Ha aggiunto 35 GW di solare solo nel 2016, pari alla capacità totale della Germania. Nel 2016, ha speso un record di 32 miliardi di dollari su progetti rinnovabili all’estero.